Facciamo che si può fare: una cultura del margine
20/01/25
Le imprese spesso “chiudono la stalla quando i buoi sono scappati”, a valle di una crisi subita, prendendo contromisure, correggendo i meccanismi di funzionamento del sistema e avviando azioni tese a prevenire ulteriori crisi. Per chiudere la stalla in tempo utile è necessario lavorare sulla resilienza di sistema. Essa si propone di migliorare la capacità dell’organizzazione di definire le aree di rischio, di creare processi robusti e flessibili, di capitalizzare le esperienze vissute nei piccoli errori quotidiani che non hanno ancora prodotto un incidente ma potenzialmente potrebbero esserne future concause. Come gli esperti di aviazione sanno, gli incidenti sono spesso combinazioni imprevedibili di situazioni che prese singolarmente non avrebbero portato mai alla crisi. Questo principio può essere applicato a diverse tipologie di rischio aziendale. Nessuna impresa può dirsi sicura. I sistemi organizzativi hanno bisogno di persone che seguano programmi operativi costruiti nel rispetto dei valori aziendali. Sono le persone a rendere sicura un’azienda attraverso la comprensione del contesto che affrontano nella quotidianità. Riconoscendo la fallibilità umana possiamo concentrarci sulle dinamiche che portano alla crisi, comprendendo la struttura profonda delle circostanze che hanno causato eventi avversi.
Un atteggiamento proattivo ci aiuta a mettere a fuoco le condizioni strutturali e le carenze di sistema identificando le origini latenti di una potenziale crisi prima che essa si manifesti. Servono un approccio sistemico, un impegno del vertice, un efficace sistema di reporting e un presidio organizzativo credibile di alto livello. L’affidabilità di un’azienda si fonda sulla cultura del margine: in ogni attività servono ridondanze che impediscano operazioni ai limiti strutturali delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie disponibili. Se il management considera spreco il margine di sicurezza necessario, l’organizzazione entra nel perimetro del pericolo. Possono essere considerati sprechi, mentre sono margini di sicurezza, i programmi di cambiamento culturale e di prevenzione del rischio, l’incremento di organico quando cresce l’operatività o la revisione dei team di manutenzione. Una assenza di crisi significative non deve mai portare le aziende a rivedere gli investimenti sulla prevenzione.
L’azienda può promuovere un’interazione efficace tra le persone e incrementare la capacità di situational awareness: comunicazione, ascolto e un clima generale di voce favoriscono la collaborazione funzionale utile per rilevare il pericolo.